Affrontare la sconfitta non è mai semplice, specialmente quando le aspettative erano altre.
La differenza di età tra noi e il Martellago è evidente: loro sono una squadra per maggior parte composta da ragazzi del 2005, noi del Leoncino a lunghi tratti abbiamo giocato con 3 ragazzi del 2008 e 2 ragazzi del 2007.
Questa non vuole essere una giustificazione, anzi è un motivo di orgoglio per tutto il nostro movimento (società, staff tecnico, dirigenti, ragazzi, genitori).
La sconfitta, per quanto amara, non è il segnale di un fallimento, ma il preludio di una sfida ancora più grande, un invito a superare i propri limiti e a perseguire con tenacia il proprio cammino, indipendentemente dagli ostacoli.
Gli avversari hanno portato in campo una determinazione e un'agonismo che hanno messo alla prova la nostra resilienza e il nostro spirito di squadra. Questa volta, non siamo riusciti a rispondere come avremmo voluto, ma è proprio in queste circostanze che si forgia il carattere e si scopre la vera essenza di una squadra.
Il match era cruciale, un passo verso la fase regionale che all'inizio della stagione sembrava un miraggio. Nonostante l'esito non sia stato favorevole, il percorso fin qui intrapreso racconta una storia di successi, di sfide affrontate e superate (14 vittorie e sole 3 sconfitte) che hanno sorpreso tutti quanti noi.
Sul campo, abbiamo identificato aree di miglioramento, dalla difesa all'attacco, che richiedono un ulteriore impegno e dedizione in allenamento. La pausa pasquale si presenta come un momento per riflettere, riposare e raccogliere nuove energie.
Sono fiducioso che, al nostro ritorno in campo, i ragazzi mostreranno quella capacità di superare le aspettative che hanno dimostrato più volte. La strada verso la fase regionale è ancora aperta, sebbene più impegnativa, e sono certo che insieme possiamo percorrerla con successo, trasformando questa sconfitta in un'opportunità per crescere e migliorare.
Rivolgo i miei auguri di una serena e Buona Pasqua a tutta la grande famiglia dei tesserati Leoncino, ai genitori e alla società di cui vado orgoglioso.